Oratorio della Croce (1502-1544) Ricostruzione virtuale del...
Oratorio della Croce (1502-1544) Ricostruzione virtuale dell’Oratorio della Croce nel suo aspetto di inizio cinquecento. L’Oratorio prende il proprio nome da due frammenti di legno, ritenuti reliquie della Croce su cui morì Cristo, donati nel 1369 da Philippe de Mezières, gran cancelliere dell’ordine di Cipro e Gerusalemme, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. Le aspettative verso l’importante reliquia, accolta con grande solennità, furono confermate da una serie di eventi miracolosi, avvenuti tra il 1369 e il 1480, ed immortalati nel famoso ciclo di teleri de “I Miracoli della Croce”, dipinto tra il 1494 e il 1502 dai più importanti artisti veneziani dell’epoca sotto la direzione di Gentile Bellini. L’ipotesi ricostruttiva si concentra sulla fisionomia che l’Oratorio doveva avere tra il 1502 e il 1544, un arco di tempo compreso tra la data di ultimazione dei teleri e quella del primo grande intervento di trasformazione dello spazio architettonico. Fin dal 1544 infatti iniziarono gli spostamenti dei teleri, prima per l’apertura delle due porte in fondo all’Oratorio per metterlo in comunicazione con il nuovo Albergo, poi nel 1568 per far posto al nuovo altare in pietra disegnato dal Rusconi. Infine nel settecento Bernardino Maccaruzzi, allievo di Massari, trasformò radicalmente l’Oratorio medievale nella luminosa cappella dal gusto rococò ancora oggi visibile. Nel 1806 con la soppressione della Scuola per decreto napoleonico, i teleri divennero proprietà demaniale e dal 1820 sono esposti alle Gallerie dell’Accademia. © All the rights belong to authors: Lorenzo Spolaor and Alex Caliman
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